documentary platform

Visions and Documents




























Visions and Documents

curated by
Michele Cera / Federico Covre

single book author:
Fabio Barile “Among”
Michele Cera “Taccone”
Federico Covre “Dovresti esserci…”
Cesare Fabbri “Un mondo di carta”
Marcello Galvani “Casi”
Giovanni Lami “Apnea”
Domingo Milella “Paesaggi”
Francesco Neri “Nove”
Gabriele Rossi “Litorale”
Petra Stavast “Libero”

Documentary Platform Editions
a visual archive

2010

Editions of 150 copies

ISBN
978-88-905304-0-1

Book design
Zaven (Enrica Cavarzan – Marco Zavagno)

Print
G. M. Trieste, Italy

Dimension
16,2×21,7×4,2 cm box
15,9×20,9 cm sigle book

Carton box

Cover:
Fedrigoni Sirio Color Perla 290 g/m²
Pages:
Fedrigoni Vellum 170 g/m²


Fabio Barile “Among”
Michele Cera “Taccone”
Federico Covre “Dovresti esserci…”
Cesare Fabbri “Un mondo di carta”
Marcello Galvani “Casi”
Giovanni Lami “Apnea”
Domingo Milella “Paesaggi”
Francesco Neri “Nove”
Gabriele Rossi “Litorale”
Petra Stavast “Libero”

Every one of us has a geography which, through our gaze, permits the perception of the physical world we live. Landscape exists only through our own experience. Perception of the external world occurs by selecting, consciously or unconsciously, the information to be elaborated through a cultural and visual map belonging to each one of us and transformed through our personal language of symbols.
Each landscape is therefore unique and has a character which can be understood only through experience, comparison, analysis, and representation.
Can we consider the contemporary landscape an emerging phenomenon in which the influences of globalization relate to our lived experience?
Over the past few decades, we have been witnessing transformations of the world in which social, political, technological and economic issues are active agents dissolving sedimented concepts. The distinction between urban and rural and the idea of border, along with phenomena of human and natural alterations, are no longer connected to nationalism.
In the 21st century, landscape is an emerging form determined by globalization, conflicts, and environmental changes. Global elements may be recognized anywhere in the world elements whose continuous forms of dispersion and concentration redefine geographies and territories, deeply altering their natures.
Research and investigations are conducted on these phenomena, permitting the proposal of more general hypotheses and considerations:
• do forms of reading and representation capable of assimilating changes in society and the physical changes in contemporary cities exist?
• what is the Italian geographic identity of today?
• can photography represent social landscape and therefore who lives it?
• is it possible to interpret changes in terms of conflicts and differences interposing multiple identities, interculturality, multiethnic society and reinforcement of traditions?
DocumentaryPlatform is a project originating from the intent to observe what is happening in contemporary Italy at this historic moment.
The reflections of various investigations conducted by photographers of the Italian territory and society are gathered together via the construction of a visual archive Documentary is the language of choice. It is an approach best suited for the study of contemporaneity and its criticalities, while attempting to define sets, series and relationships within itself (M. Foucault).
Through important and shared themes, it will be possible to construct series of series in which “visual correspondence” allows for the articulation of characteristics and the activation of reflections on a structured and complex territory as is that of Italy.
Constructing “visual correspondences” consents the observation, within a comprehensive scheme, of how each context has been crossed over time by different settlement models, how a geographic region has been interpreted and reused by different social forms, how industrial development has contributed to the alteration of territory, and how the tourism industry has become the driving engine of future scenarios.
Photography, as aware observation of transformations and widespread practice of appropriation, may play an ethical and even political role in learning how to view contemporary society.
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Ognuno di noi possiede una geografia, che attraverso lo sguardo, consente di percepire il mondo fisico in cui viviamo. Il paesaggio esiste solo attraverso la nostra esperienza. La percezione del mondo esterno avviene selezionando, consciamente o inconsciamente, le informazioni che elaboriamo attraverso una mappa culturale e visiva che appartiene ad ognuno di noi e che trasformiamo attraverso un nostro linguaggio di simboli. Ogni paesaggio è quindi unico e possiede un carattere che può essere compreso solo attraverso l’esperienza, il confronto, l’analisi e la rappresentazione.
Possiamo considerare il paesaggio contemporaneo come un fenomeno emergente, in cui le influenze della globalizzazione si relazionano con il nostro vissuto?
Nel giro di pochi decenni stiamo assistendo a trasformazioni del mondo in cui questioni sociali, politiche, tecnologiche ed economiche sono agenti attivi e dissolvono concetti sedimentati. La distinzione tra urbano e rurale, l’idea di confine, i fenomeni di modificazione umana e naturale non sono più legati al nazionalismo. Nel ventunesimo secolo il paesaggio è una forma emergente determinato dalla globalizazzione, dai conflitti e dai cambiamenti ambientali. Elementi globali che possiamo riconoscere oramai ovunque ci troviamo nel mondo, in cui continue forme di dispersione e concentrazione, ridefiniscono geografie e territori modificandone i caratteri in profondità.
Attorno a questi fenomeni vengono prodotte ricerche e indagini che permettono di avanzare ipotesi e riflessioni più generali:
• esistono delle forme di lettura e rappresentazione in grado di assimilare i cambiamenti della società e le trasformazioni fisiche indotte nella città a noi contemporanea?
• qual è oggi l’identità geografica dell’Italia?
• può il mezzo fotografico rappresentare il paesaggio sociale e quindi noi che lo abitiamo?
• è possibile leggere i cambiamenti in termini di conflitti e differenze che interpongono identità multiple, interculturalità, società multietnica e rafforzamento delle tradizioni?
DocumentaryPlatform è un progetto che nasce con il proposito di osservare che cosa sta accadendo in Italia in questo momento storico.
Attraverso la costruzione di un archivio visivo, vengono raccolte le riflessioni dei diversi percorsi di ricerca che i fotografi stanno compiendo sul territorio e sulla società italiana. La forma del linguaggio privilegiata è quella documentaria, un approccio che meglio si misura con la contemporaneità e le sue criticità e che cerca di definire nel proprio interno delle unità, degli insiemi, delle serie e dei rapporti (M. Foucault).
Attraverso delle tematiche significative e comuni, sarà possibile costituire delle serie di serie in cui “corrispondenze visive” permettono di articolare i caratteri e di attivare delle riflessioni su un territorio strutturato e complesso come quello italiano. Costruire delle “corrispondenze visive” permette di osservare in un quadro complessivo, come ogni contesto sia stato attraversato nel tempo dai diversi modelli insediativi, come una regione geografica sia stata interpretata e riusata dalle diverse forme sociali, come lo sviluppo industriale abbia contribuito alle modificazioni del territorio e come l’industria del turismo sia il motore trainante dei futuri scenari.
La fotografia, come osservazione consapevole delle trasformazioni e come pratica diffusa di appropriazione, può avere un ruolo etico e politico nell’imparare a vedere la contemporaneità.
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