What is that ‘invisible calamity’ that seems to damage some places around us?
Oblivium is a photographic project that tells about an area forgotten by people.
Analysing the concept of oblivion in its different philosophic, literary and psychological meanings, we tried to turn attention to the landscapes we met following the natural itinerary of the Majella, a great mountain of the Apennine of Abruzzo.
During the itinerary we bump into the so-called neglected places, landscapes characterised by a strong uneasiness and a neglected nature.
The time reference in the headline wants to strengthen the oblivion idea and, at the same time, set an exact date when those same places have begun to lose memory.
The signs found during the itinerary let us think that everything stopped on the 15th August 2012, as if a silent catastrophe had damaged those areas, blotting out every human and vital presence.
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Cos’è quella “invisibile calamità” che sembra colpire alcuni luoghi attorno a noi?
Oblivium è un progetto fotografico che racconta un territorio segnato dalla dimenticanza.
Analizzando il concetto di oblio nelle sue diverse accezioni in campo filosofico, letterario e psicologico, abbiamo cercato di articolare un lavoro volgendo lo sguardo a paesaggi incontrati seguendo l’itinerario naturale della Majella, montagna della catena appenninica abruzzese.
Nel percorso seguito ci siamo imbattuti nei cosiddetti luoghi dell’abbandono, paesaggi caratterizzati da una forte inquietudine e da una natura lasciata a morire.
Il riferimento temporale all’interno del titolo vuole rafforzare il concetto di oblio, ma allo stesso tempo, fissare una data precisa in cui quei luoghi hanno iniziato a perdere memoria e ricordo.
Le tracce trovate lungo il percorso, ci hanno spinto ad ipotizzare che tutto ciò che incontrammo si sia fermato al 15 agosto 2012, come se una silente catastrofe avesse colpito quei territori cancellando ogni presenza umana e vitale.
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Pasqui’s bio
Marianaccio’s bio

























